Antonio Carena nasce a Rivoli nel 1925 e nel 1945 frequenta i corsi di pittura di Enrico Paulucci conseguendo il premio “Dino Uberti” in qualità di miglior diplomato dell’Accademia Albertina di Torino, indi a Napoli vince il premio “Cattedra di Pittura” al concorso nazionale delle Accademie.
Professore di discipline pittoriche fino al 1994 al liceo Artistico Statale “Renato Cottini” di Torino, attualmente è direttore dell’Accademia di Belle Arti di Cuneo, legalmente riconosciuta con Decreto Ministeriale 8-4-94.
Nel 1948, II anno di Accademia, rivolge esclusiva attenzione all’autosignificazione del quadro (primo a Torino, secondo l’asserzione del critico Mirella Bandini) attraverso la sintesi forma-spazio, conclusa nel 1961; redazioni materiche su tela con cementite, smalto, sabbia, colla, tempera.
Nel 1962 propone le “radiografie di paesaggio”, rolla su tela e su compensato e nel19’63-1964 opera esclusivamente con trance di lamiera: particolari di “carrozzeria” e maxi “pellicole”, dipinte alla nitro speculare. Dal 1965, intrigato dal cielo effettualmente riflesso sulle vernici delle automobili, redige, secondo algida razionalità , “porzioni incielate”,, artificiali per virtù di una luce da tubo catodico.
E la sliricata operazione “ladro-di-nuvole” continua. . .
Esclusivamente interessato alle occasioni espositive che avrà da domani, alla voce “curriculum” risponde quintessenziando: prima personale a Torino, Circolo Europa Giovane, 1955, presentata da Albino Galvano, ultima antologica, 1994, Circolo degli Artisti, auspice la Regione Piemonte, avallata da Mirella Bandini. Fra le collettive: XXV Biennale di Venezia; VII Quadriennale di Roma; IV Biennale di San Marino, Oltre l’Informale; Linee della ricerca artistica in Italia, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Arte italiana e straniera nelle collezioni della Galleria d’Arte Moderna di Torino, alla Promotrice delle Belle Arti, Torino; Il museo sperimentale di Torino, al Castello di Rivoli; New York-Osaka-Parigi. Michel Tapié, un art autre, alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino e al Museo di Tolosa.
Cielo dittico
Un dittico per disopacizzare uno spazio neutro: redatto alla nitro su lamiera con il pennello ad aria – tipico attrezzo da carrozziere verniciatore – si avvale di una incandescente nuvolazione biancazzurra, affatto protesica di similismo naturalistico in virtù di un “modus operandi” situato nelle corde del contemporaneo artificioso avanzante – inderogabile egemone del nostro domani-.
Gli artisti:
Tino Aime – Sergio Albano – Antonio Carena – Chen Li – Lia Laterza – Sandro Lobalzo – Kurt Mair – Mario Molinari – Giacomo Soffiantino – Luciano Spessot – Francesco Tabusso – Sergio Unia – Elisabetta Viarengo Miniotti
Torna alla pagina principale del museo all’aria aperta